La cute rappresenta il confine tra il nostro organismo e il mondo esterno, costituendo una vera e propria barriera di difesa, capace di impedire l’accesso a microrganismi e sostanze tossiche o irritanti e di ridurre la perdita d’acqua.

Essa deve essere considerata un organo a tutti gli effetti, e in particolare l’organo con la maggiore superficie.

La cute è costituita da tre strati: epidermide, derma e ipoderma.

Epidermide

Nell’epidermide lo strato corneo rappresenta la prima struttura cutanea con cui entrano in contatto i prodotti cosmetici che applichiamo e data l’importanza di quest’interazione nelle conseguenti modifiche a livello degli strati vitali epidermici, la precisa conoscenza della struttura dello strato corneo è alla base della dermatologia cosmetica e della formulazione di prodotti cosmetici.

Sebbene per molto tempo lo strato corneo sia stato considerato una struttura inerte poiché costituito da cellule prive di nucleo, mitocondri ed altri organuli intracellulari, negli ultimi anni gli studi ne hanno evidenziato l’aspetto vitale, dinamico e responsivo e in particolare il ruolo preponderante nella funzione barriera dell’epidermide.

La struttura dello strato corneo è stata paragonata a un muro di mattoni in cui i corneociti, anucleati e non vitali costituiscono i mattoni, mentre il cemento è rappresentato da una matrice di lipidi intercellulari specializzati.

L’integrità dello strato corneo è l’elemento fondamentale della funzione barriera dell’epidermide.

La protezione nei confronti degli insulti fisici e chimici è assicurata dai corneociti, mentre i lipidi intercellulari regolano in particolare il movimento transcutaneo d’acqua.

Il corneocita può essere considerato come una complessa proteina insolubile, principalmente costituita da macrofibrille di cheratina, avvolta da un involucro corneo. Questo involucro è costituito da una componente proteica legata in modo covalente a uno strato di lipidi, i ceramidi.

I lipidi intercellulari provengono prevalentemente dai fosfolipidi, dal colesterolo e dai glucosilceramidi contenuti nei corpi lamellari.

L’intensa attività metabolica presente nello strato corneo ha portato a considerarlo una struttura in qualche aspetto vitale.

Qualsiasi alterazione in questo delicato processo comporta dei danni a carico della funzione barriera dell’epidermide.

Nello strato corneo l’acqua è presente in due forme: libera e legata.

L’acqua legata è quella connessa alle proteine di membrana dei corneociti e ai lipidi interlamellari tramite legami covalenti e legami idrogeno, mentre l’acqua libera si diffonde verso l’ambiente esterno.

I lipidi intercellulari sono di vitale importanza nella regolazione del contenuto di acqua, l’aumento della TEWL (Trans Epidermal Water Loss) va a pari passo con la perdita dell’integrità della barriera cutanea.

Studi recenti hanno mostrato che la regolazione della sintesi lipidica epidermica si basa sulla funzione barriera stessa della cute; un danno della barriera induce precocemente la secrezione dei corpi lamellari preformati e un’accelerata produzione di nuovi corpi lamellari, successivamente si osserva proliferazione epidermica, aumento della quantità di mRNA e aumentata attività di tutti gli enzimi coinvolti nella sintesi degli acidi grassi, colesterolo e ceramidi.

Una tipologia di patologia cutanea in cui si ha un’importante alterazione della funzione barriera cutanea cronico-recidiva è la Dermatite Atopica (DA).

La DA è un esempio di patologia in cui si può intervenire con l’utilizzo di cosmeceutici per attuare trattamenti di prevenzione e mantenimento, in modo da minimizzare le riacutizzazioni della malattia.

La formulazione di questo specifico cosmeceutico deve essere atta a placare le azioni pro-infiammatorie, l’aumento della carica batterica, l’eczema, il prurito, manifestazioni tipiche della malattia.