Nello strato corneo il contenuto idrico, in costante equilibrio sia con l’ambiente esterno sia con il microambiente cutaneo sottostante, è dovuto all’acqua legata alle proteine di membrana dei corneociti e ai lipidi interlamellari.
Si comprende allora come l’integrità strutturale della componente lipidica di superficie, come pure quella delle proteine di cheratinizzazione, sia essenziale per lo svolgimento della funzione fisiologica di barriera. Oltre alla composizione lipidica è importante l’organizzazione delle molecole allo stato liquido cristallino e l’impaccamento strutturale delle stesse per il mantenimento dell’acqua nello strato corneo.
Il corretto contenuto idrico conferisce alla pelle plasticità, elasticità, turgore, aspetto levigato ed efficace difesa contro le aggressioni esterne (chimiche, fisiche, microbiologiche, ambientali).
Secondo le acquisizioni scientifiche più recenti il meccanismo essenziale dell’idratazione non è tanto apportare una maggiore quantità d’acqua alla pelle, quanto contribuire al mantenimento dell’equilibrio idrico tra le cellule.
Equilibrio che è regolato per oltre il 90% dalla quantità di lipidi presenti: grassi intercorneocitari che compattano le lamelle di cheratina del corneo e i grassi del film idro-lipidico.
Nella cute “normale” il contenuto di acqua dello strato corneo è pari a circa il 15-20% quando questo valore scende al di sotto del 10% la cute diventa secca e si osserva una fine desquamazione.
Studi recenti in campo cosmetico hanno rilevato una nuova strategia di idratazione mediante l’applicazione di formulazioni a base di lipidi fisiologici, ossia simili a quelli che costituiscono il cemento intercellulare dello strato corneo, combinati in proporzioni cosiddette ottimali: il presupposto è quello di accelerare il fisiologico recupero della barriera e quindi ridurre la perdita di acqua ma senza occlusione.
Idratare significa quindi riparare la funzione barriera. Perché questo avvenga devono essere presenti tutti e tre i costituenti del cemento lipidico intercellulare: colesteolo, ceramidi e acidi grassi in un rapporto ottimale, in cui il lipide dominante è rappresentato generalmente dagli acidi grassi, dal colesterolo per la cute senile e dai ceramidi per la cute atopica.